mercoledì 22 giugno 2016

Arco reale e gradi cavallerieschi. I misteri della massoneria vol.2 di William Morgan finalmente OnLine

Descrizione

Questo libro passò alla storia in quanto svelava i segreti della Massoneria, fu pubblicato da un massone 'pentito' che fu anche al centro di una delle principali vicende storiche antimassoniche. Infatti Morgan, dopo la pubblicazione del libro. scomparve e la leggenda vuole fosse stato ucciso da massoni e il suo corpo fatto sparire. In questo volume (l'opera si articola in due tomi) l'autore descrive l'iniziazione, le parole di passo, i segni dei gradi di perfezionamento del Rito di York. 
 
Tradotto e curato da Douglas Swannie, responsabile della sezione lombarda del Clan Italia, con l'introduzione del Presidente Tiziano Busca 

Per gli acquisti:

I primi tre gradi. I misteri della massoneria vol.1 I primi tre gradi. I misteri della massoneria vol.1 finalmente OnLine

Descrizione

Questo libro passò alla storia in quanto svelava i segreti della Massoneria, fu pubblicato da un massone 'pentito' che fu anche al centro di una delle principali vicende storiche antimassoniche. Infatti Morgan, dopo la pubblicazione del libro. scomparve e la leggenda vuole fosse stato ucciso da massoni e il suo corpo fatto sparire. In questo volume (l'opera si articola in due tomi) l'autore descrive l'iniziazione, le parole di passo, i segni dei primi tre gradi. 
 
Traduzione e Introduzione del nostro socio Douglas Swannie, responsabile della sezione lombarda del Clan Italia.
 

I Manoscritti di Rosslyn - di Guillame Beaujeau



L’importanza per la Scozia del manoscritto Rosslyn-Hay risiede nel fatto che è il primo lavoro ancora esistente in prosa scozzese.
La sua inusuale copertina di pelle lavorata è il primo esempio firmato nell’UK. Viene raramente osservato e rimane quasi sconosciuto al di fuori dei circuiti specialistici.
La natura dei contenuti potrebbe comunque lanciare una luce su una domanda storica scozzese rimasta sempre senza risposta: come giudici ereditari, o Gran Maestri che amministrano la Corporazione della Legge, il mandato ereditario dei St. Clair, si estende anche sugli altri Ordini o confraternite come quelle dei Cavalierati?
Ancora, così come il compendio del 1488 contiene le Leggi delle Corporazioni, delle Foreste e della Navigazione, il manoscritto Rosslyn-Hay contiene “ The Buk of the Order of Knightede” (con “The Buke of Batailles” e “The Bike of the Gouvernment of Princes”).
Firme autografe dei discendenti ereditari del proprietario originale appaiono, come ci si aspettava, all’interno delle pagine. Queste sono di W. Sanclair of Roislin, Oliver Sinclar of Rosling, W. Sanclair of Roislin.
E’ storicamente provato, a causa delle scritte fatte dal ladro su di esso, che questo libro fu rubato dal Castello di Rosslyn nel 17° secolo.
Questo testo è la traduzione di una parte del libro sottostante che è possibile acquistare in inglese nello store della Cappella di Rosslyn:

DOLCI MEDIOEVALI Parte Prima Di Pellegrino Gianrosario Tradotti da un antico ricettario in latino


INGREDIENTI:-

400 gr di castagne pesate da crude private, sempre da crude, della buccia dura
300 ml di latte
½ l di acqua
Zenzero
Cannella
Chiodi di garofano
Miele qb 
270 g. di farina
20 g. di burro
1 cucchiaio di zucchero
1 uovo
Acqua tiepida q.b.
1 pizzico di sale
Olio oppure strutto per friggere, q.b.

Preparazione:-
Preparare la pasta facendo la fontana con la farina sulla spianatoia. Unire il burro morbido a pezzettini e lo zucchero. Aggiungere l’uovo. Impastare unendo dell’acqua tiepida fino ad ottenere una pasta omogenea e soda. Mentre la pasta riposa sbucciate le castagne e cuocetele in acqua e latte dolcificate da due cucchiai di miele. Fatele raffreddare poi passatele al setaccio. Aggiungete alla purea ottenuta le spezie nella quantità desiderata. Stendere la pasta sottile e tagliarla con un coppapasta rotondo. Farcirla con la purea di castagne e chiuderle a mezzaluna sigillando bene i bordi.
Friggere i tortelli in olio caldo o strutto e servirli cosparsi di miele tiepido.

Torta di Ciliegie Rosse e Rose

Ingredienti per la pasta:-

300 g farina

125 burro

125g zucchero

60 g di tuorlo
Per il ripieno:-
300 g di ricotta o raveggiolo
600 g di ciliegie fresche (peso col nocciolo)
un uovo per glassare
due tazze di petali di rosa rossi non trattati
120 g di zucchero
2 cucchiai di amido di grano
2 cucchiaini cannella
1 cucchiaino zenzero
pepe lungo q.b
1 cucchiaio di acqua di rose
Preparazione:-
Lavorate velocemente gli ingredienti dell’impasto appena tolti dal frigo: il burro a pezzetti, la farina, lo zucchero, l’uovo fino ad ottenere una palla liscia che lascerete riposare in frigo per almeno mezz’ora. Nel frattempo snocciolate le ciliegie e pulite i petali di rosa tagliando l’unghia bianca alla base. Montate la ricotta con 100 g zucchero, aggiungete le uova, l’amido e le spezie. Mescolate al composto di ricotta anche la frutta e le rose, aromatizzate con l’acqua di rose.

Stendete quindi la frolla con il mattarello e con un terzo della stessa ricavate un disco dello stesso diametro della tortiera (24-26 cm) che vi servirà per ricoprire la crostata. Con il resto della pasta foderate il fondo e il bordo della tortiera. Versatevi il ripieno e coprite il tutto con il disco di pasta. Spennellate con il tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero rimasto e altra acqua di rose e decorate forando con una forchetta il disco di copertura (questo eviterà che durante la cottura si gonfi e si crepi). Cuocete in fondo non ventilato già caldo per almeno 50 minuti a 180°.


Ingredienti:
Per la pasta:
125 gr di farina 00
75 gr di acqua
10 gr di olio di semi
1,5 gr di sale
Per il ripieno:
600 g di Mele
150 g uva sultanina
120 g fichi secchi
300 cipolle di tropea
Burro q.b.
250 g di zucchero
Cannella
Zenzero
Per la glassa:
Zafferano
1 tuorlo
2 cucchiai di zucchero
Procedimento
Preparate la pasta matta mescolando in una ciotola o nella planetaria la farina, il sale e l’olio e poi aggiungendo poco alla volta l’acqua fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio. Formate un panetto e riponetelo a riposare in frigorifero per almeno un’ora in una ciotola leggermente unta di olio e coperta con pellicola. Sciacquare l'uvetta e metterla in ammollo in acqua tiepida nel frattempo preparate le cipolle. Pelatele e tagliatele a fettine sottili. Farle riposare in acqua fredda per circa mezz'ora. Lavate e sbucciate le mele, eliminate il torsolo e tagliatele a piccoli cubetti e tagliate in piccolissimi pezzetti i fichi secchi. Versate i cubetti di mela in una ciotola e mescolateli insieme all'uvetta ben strizzata e ai fichi, cospargeteli di zenzero e zafferano. Quando le cipolle avranno riposato versarle in una padella con un po’ di burro e fatele soffriggere a fuoco dolcissimo, non appena inizieranno a rilasciare un po’ di liquido versarvi lo zucchero e cuocere a fiamma sempre bassa fino a cottura. Quando il composto di cipolle si sarà intiepidito aggiungerlo al resto della frutta e mescolare bene. Stendere l'impasto molto sottilmente ed adagiarvi sopra tutto il ripieno, mantenendo i bordi liberi. Poi avvolgerlo formando un rotolo partendo dal lato più lungo e mantenendolo molto stretto. Mescolare il tuorlo d’uovo con lo zafferano e i due cucchiai di zucchero. Trasferire il rotolo, con accortezza, in una teglia foderata di carta forno. Fare qualche foro con la forchetta, pennellare la superfice con il composto di uovo e zafferano ed infornare a 180° per circa 30 min.


Tiziano Busca sul tetto di Amazon

Successo online per «Rito di York. Storia e metastoria». Su Amazon il libro di Tiziano Busca ha già superato in classifica piccoli classici come «La Massoneria. Una simbologia in movimento», il titolo che ha inaugurato la collana di studio curata dal capitolo de Lantaarn, e autori di peso come «Nel nome della dea» di Massimo Agostini, «Indietro non si torna» di Gustavo Raffi, «Contributo alla critica del tempo (e di me stesso)» di Mauro Cascio, «Il coraggio di sognare» di Luigi Pruneti.

martedì 21 giugno 2016

Il Solstizio di Massimo Agostini, VicePresidente del Clan Sinclair Italia


Solstizio d'Estate! 
È il magico connubio degli opposti sacra Unione delle potenti energie solari (maschio) e Lunari (femmina).
È il fuoco che si stempera nell'acqua
Il Sole, simbolo del fuoco divino, entra infatti nella costellazione del Cancro, simbolo delle acque e dominato dalla Luna.
Il fuoco solare permea e pervade la sua controparte lunare, raggiungendo nel solstizio la sua massima potenza per celebrare le nozze sacre.
Simbolicamente questo fenomeno è rappresentato dalla stella a sei punte dove il triangolo di Fuoco e il triangolo dell’Acqua si compenetrano.
Tali nozze divine segnano il passaggio da uomo della terra a Uomo Universale.

Torre della Metola - Un nuovo evento patrocinato dal Clan Sinclair Italia

Per un Amministratore dei Comuni che da Urbino vanno alla Massa Trabaria è doloroso assistere allo spopolamento e alla desertificazione che da molto tempo in qua sono costanti in tutta la regione. Per questo ho accolto di buon grado la notizia che esiste un gruppo di artisti e studiosi che da anni si dedica a una lettura davvero singolare del nostro territorio.
Si tratta di cultori di storia e di arte che, grazie a un paziente lavoro di ricerca, sono venuti in possesso di una grande quantità di notizie su fatti singolari, credenze religiose e personaggi di gran talento che hanno segnato la vita di queste terre dalla più remota antichità. Non solo fatti e personaggi, già noti, del Medio Evo e del nostro Rinascimento, ma eventi più antichi o sconosciuti che hanno contribuito ad offrire al carattere delle nostre vallate la loro specificità che è un valore non trascurabile; questi eventi e personaggi pazientemente sceneggiati e rappresentati in modo tale da offrire occasioni di esposizioni artistiche, spettacoli teatrali e brevi films.
La scommessa è quella di riportatre personaggi (suggestivi come il conte alchimista Santinelli) nelle sedi originarie e prestigiose, sedi adatte a formare un percorso costellato di storie e leggende per una proposta ardita: convogliare qui, in queste borgate che furono gloriose, un turismo d’arte e rinnovare a date fisse i fasti antichi. Un buon numero di giovani votati all’arte e allo spettacolo potrà così collaborare con gli ideatori del progetto e pensare a un’attività legata alla valorizzazione delle nostre terre.
R
omina Pierantoni
Presidente Unione Montana dell’Alto Metauro


Vi è stato un tempo in cui l’uomo ha raccolto, nella memoria e nello spirito, il senso e la luce della sua natura. Non dappertutto ma soltanto in luoghi dove il simbolo della pietra e la conoscenza del passato si sono manifestati tracciando, nei secoli successivi, una via agli uomini che cercavano la verità: il senso del loro viaggio terreno e la loro unicità nell’universo. Gli effluvi del fuoco sacro dell’athanor - in cui la trasformazione della materia riproponeva con forza la magia della creazione e del sogno - tra lo zolfo, il mercurio, e il sale, salivano a ricercare la pietra filosofale evocando un magico territorio, una Avalon dell’ Uomo Sacro. Ecco, anche questo è la nostra terra, il nostro vento, la nostra pioggia, il nostro fuoco … un territorio dove la magia si fonde con la Cultura, con la Conoscenza, con la nostra Storia. La Metola è il vertice, Francesco Maria Santinelli il cantore ispiratore di una energia che appartiene ai Mistici. San Francesco non casualmente percorse le nostre strade segnando con il Tau l’ energia universale di questo territorio.
Clan Sinclair Italia
Associazione Culturale


Ritrovo ore 15,00 a Sant’Angelo in Vado, parcheggio Via Baden Powell.
Trasferimento verso Torre della Metola in macchina per poi proseguire a piedi ( 10/15 min ) lungo un sentiero tra il bosco ( meglio se muniti di comode scarpe).
Visita alla torre e rientro all’Agriturismo Rossi per un’aperitivo - spettacolo “ ALCHIMIA DEI VOLTI”.
A sera ritorno a Sant’Angelo in Vado e visita guidata alla Domus del Mito.

martedì 14 giugno 2016

Gita di studio a Lodi e Lodi Vecchio - Di Douglas Swannie

Il Clan Sinclair Italia nell’ambito delle sue attività culturali ha promosso, il 4 giugno 2016, una giornata di studio a Lodi e Lodi Vecchio grazie alla collaborazione dei soci Douglas Swannie e Fausto Casiraghi, e che ha visto la partecipazione del presidente del Clan, Tiziano Busca, del vice presidente, Massimo Agostini, oltre a 50 soci e simpatizzanti del Clan.
Dapprima è stata visitata la Basilica romanica di San Bassiano di Lodi Vecchio, affascinante e solitaria testimonianza della potente Laus Pompeia medioevale, che tanto filo da torcere diede a Mediolanum (Milano) fino alla sua totale distruzione, ad opera dei milanesi, nel XII secolo. La visita è iniziata all’interno della Basilica, dove il nostro Cicerone è stato un competente e appassionato Monsignor Antonio Spini, parroco della Basilica. In seguito, sul sagrato della Basilica, la visita, allietata da un inaspettato pomeriggio di bel tempo, è continuata con la narrazione della storia di Lodi Vecchio e di Lodi da parte del responsabile del Clan Sinclair in Lombardia, Douglas Swannie, e con interventi evocativi ed ispirati di Fausto Casiraghi sul culto locale delle divinità celtiche Cernunnos e Ogmios, del successivo culto romano di Ercole, e infine, sincreticamente, di quello cristiano di San Bassiano, il tutto legato da un fil rouge che conduce all’importanza della simbologia del Cervo Rosso. A seguire, il Prof. Adriano Gaspani, noto astrofisico dell’osservatorio di Brera, ma soprattutto uno dei massimi esperti di archeoastronomia, ha coinvolto l’uditorio con la descrizione degli orientamenti astronomici volutamente cercati dagli antichi costruttori sia della scomparsa Basilica paleocristiana che di quella romanica attualmente esistente.
La seconda parte della gita di studio prevedeva la visita allo splendido Tempio dell’Incoronata in Lodi. Dapprima, davanti a San Bassiano per motivi logistici, la co-organizzatrice dell’evento, Laura Borghino ha descritto la nascita e la costruzione della chiesa rinascimentale, edificata sul luogo di un postribolo abbattuto per volontà dei governanti della città, che incaricarono Giovanni Battaggio, allievo del Bramante, della costruzione, finita poi da Giangiacomo Dolcebuono e Lazzaro Palazzi.

Laura Borghino oltre ad essere socia del Clan Sinclair è anche una restauratrice ed esperta d'arte. Eccovi un link che la riguarda:
Poi, dopo il trasferimento sul luogo, non si è potuto che rimanere stupiti di fronte ai magnifici affreschi e dipinti interni della chiesa che ricoprono ogni superficie possibile delle pareti. Qui hanno lavorato artisti e pittori di chiara fama, come Giovanni e Matteo Della Chiesa, Antonio da Fossano detto il Bergognone, e la famiglia Piazza (Albertino, Martino e Callisto).
Dopo una passeggiata nella spettacolare Piazza della Vittoria, raro esempio di piazza porticata sui quattro lati e dominata dalla Basilica Cattedrale romanica, e location per molti spot pubblicitari, la serata si è conclusa lietamente con una cena lodigiana a Lodi Vecchio nella storica Cascina Gualdane, la cui corte fu costruita nella seconda metà del quattrocento dai frati benedettini e ampliata nel 1798.

lunedì 13 giugno 2016

Siamo Costruttori di Ponti; Le conclusioni – di Andrea Aromatico

Voglio partire da una coincidenza, una sincronicità davvero magica per me, leggendo un pezzo del libro di Massimo Agostini, siamo a pag 58, e Massimo scrive: “ …. Singolare che la Dea Istar abbia come simbolo la stella a otto punte, emblema attribuito anche alla Dea Venere e poi alla cristiana Miriam, Maria Maddalena, ma è un simbolo anche molto caro allo stesso Ordine dei Cavalieri Templari che indossavano sui propri mantelli sempre una stella ad otto punte, forse proprio per la loro devozione a Maria Maddalena, Sacerdotessa di Dan e discepola prediletta di Cristo” . Bene l'emblema degli Ubaldini della Carda era un cervo, con Ottaviano Ubaldini, il Conte iniziato, quello che è il Conte-Alchimista, quello per intenderci, che diventerà l'artefice e l'ideatore di questa rocca, di colpo comparve un'altro simbolo in mezzo alle corna del cervo, che è emblema degli Ubaldini della Carda, che poi sarà il simbolo che da sempre distinguerà Ottaviano Ubaldini, non a caso proprio la stella ad otto punte. Non a caso il potere della Dea, rappresentato in quella stella ad otto punte, che è quello stesso potere che ci ha portato tutti qui oggi, è quel potere che ha da sempre guidato l'eroe all'interno del cammino, quello stesso cammino che ha portato tutti noi oggi in questo 28 maggio all'interno di questo teatro per condividere un percorso di Conoscenza ma anche un percorso affettivo. Questo è il piccolo miracolo della grande Dea che abbiamo il privilegio di vivere da protagonisti Nel Nome della Dea. Grazie a tutti voi attraverso i quali stasera abbiamo costruito un ponte che collega l'Italia alla Scozia.

Il Messaggio di Malcom Caithness, Chief del Clan Sinclair attraverso l'amorevole voce di Joan Burton la moglie di Ian Sinclair - Sassocorvaro 2016

Grazie per il privilegio che mi state concedendo nel permettermi di riportarvi il messaggio che il Chief Malcom mi ha consegnato per Tiziano Busca, Presidente del Clan Italia, e per tutti i membri del Clan Sinclair Italia.

Il Chief Malcom vuole esprimere la sua ammirazione e la sua gratitudine per tutto quello che il Clan Sinclair Italia è stato capace di realizzare in così poco tempo, riuscendo a mettere gli scozzesi in imbarazzo, sicuramente merito anche dell'entusiasmo che il Clan Sinclair Italia ha sempre dimostrato.

Purtroppo Chief Malcom non è potuto essere qui oggi a festeggiare con tutti noi, in quanto convalescente a seguito di un incidente che lo ha visto coinvolto, un incidente grave dal quale si sta riprendendo ma che per il momento non gli consente di volare; gli sarebbe piaciuto essere qui a ringraziare tutti voi personalmente, e si scusa per la sua assenza. Si scusa altrettanto Lord James Berriedale, figlio del Chief Malcom e prossimo Conte di Caithness, che anche lui non è potuto essere qui con noi nonostante fosse suo desiderio essere insieme per festeggiare questa importante ricorrenza a causa di impegni di lavoro.
A voi va anche il mio personale ringraziamento per avermi concesso il privilegio di essere qui oggi con voi a godere del vostro entusiasmo che è riuscito a trasformare questo gruppo di persone che è il Clan Sinclair Italia in una vera famiglia; per noi questo è veramente un privilegio. Grazie a tutti voi.


le Conclusioni di Tiziano Busca - Presidente del Clan Sinclair Italia - Sassocorvaro 2016


Vorrei soltanto catturare l'attenzione di tutti voi immaginando che è il 28 Maggio 1457. Ci sono due uomini; in un paesaggio molto simile a circa 4500 chilometri di distanza, un uomo ha salutato a quest'ora, alle 19.00, l'ultimo Mark Mason che ha completato il Tempio di pietra di Rosslyn. Pensate quel paesaggio molto simile a quello che vedete qui a Sassocorvaro e immaginate quel Sinclair che resta da solo in quel Tempio di simboli scolpiti che ha le fattezze del Tempio di Re Salomone. Immaginate alla stessa ora, a 4500 chilometri di distanza, qui a Sassocorvaro dopo che ha salutato il massaro che gli ha portato quello che serviva per la sera e per la notte, Ubaldini della Carda che resta in questa Rocca che è anch'esso un Tempio di pietra perché così lo ha voluto, e vive una dimensione di Sacro all'interno di questo simbolo che è la tartaruga. Due uomini così lontani, due uomini che personalmente non si conoscevano ma che probabilmente camminavano sulla stessa strada, che insieme costruivano un percorso di natura Universale e che oggi noi, grazie ad un tempo nuovo ed ad opportunità diverse, leggiamo con una completezza come possiamo rappresentare nel Tempo e nello Spazio ciò che è stato quel Tempo e quello Spazio in un libro che è questo di Massimo. Ritroviamo oggi, questo 28 Maggio, degli uomini che in un viaggio solitario, ma fatto di grande unione, hanno unito quei due territori, la Scozia e l'Italia; festeggiamo oggi il compleanno del Clan, ma in realtà è un qualcosa di più di un compleanno.
É un avvio di una riscoperta di quei Valori che gli uomini di quel tempo, Sinclair da un lato e Ubaldini dell'altro, intendevano testimoniare ad una dimensione più ampia di quello che era la propria persona e l'universo nel quale hanno vissuto, intendevano dire con il loro sapere quanta opportunità ha l'uomo di cogliere la bellezza del suo viaggio all'interno di questo mondo e di questo universo.
Non erano maestri, non volevano insegnare un qualcosa come se fossimo a scuola, erano uomini che hanno avuto il coraggio di trovare, in quella parte nera della loro natura, la luce per testimoniare un qualcosa di nuovo che legava gli uomini non più sul piano della materialità ma sul piano della spiritualità.

Ecco che la potenza del loro messaggio fa si che noi in questo tempo torniamo a discutere di spiritualità, ma torniamo anche a discutere di mito e di simboli, torniamo a discutere di quella parte meno evidente, perché raramente la valutiamo, che è il nostro essere, la nostra natura.
Che cosa siamo noi quando cerchiamo di testimoniare una intimità di base ed una penetrazione su quello che siamo davvero in uno spazio che è indefinito ma che si completa soltanto all'interno della nostra dimensione?
La risposta è semplice: noi siamo un Tempio. Siamo quel Tempio di pietra di Rosslyn, siamo quel Tempio di pietra di questa Rocca.
E li dentro scolpiamo i nostri simboli e raccogliamo le nostre energie, li dentro troviamo una dimensione di una spiritualità che ci apre ad una dimensione completamente diversa rispetto al nostro cono visivo ponendoci in una dimensione universale.
Ecco perché credo fermamente che questo luogo in cui oggi noi ci troviamo sia non solo Sacro, perché testimonia un percorso di natura storica, è Sacro perché congiunge due punti che pur geograficamente siano molto lontani, ma che energeticamente sono unici ed estremamente vicini.
In questo contesto, è molto importante anche una fisicità, e noi questa fisicità oggi l'abbiamo non soltanto come Italiani, ovvero come membri del Clan Sinclair Italia, sarebbe troppo facile e correremo il rischio di auto-legittimarci dentro casa nostra; lo abbiamo con delle figure che arrivano da lontano, come i mitici personaggi che arrivavano anch'essi da lontano seguendo una stella, non per portarci dei doni, ma per renderci più ricchi della loro conoscenza, della loro esperienza e della loro immensa spiritualità, e del loro sapere; per queste ragioni mi piace ricordare la presenza qui di Karl Sinclair il figlio di Ian, di Joan Burton la moglie di Ian Sinclair che per noi è stato un Maestro ma anche la persona che ci ha permesso di scoprire questo scrigno non tanto segreto ma molto bello.


Grazie a loro , grazie a tutti voi che siete qui, grazie al calore e all'affetto che sempre ci dimostrate. Grazie a chi ha permesso tutto questo ed ha lavorato affinchè tutto quello che avete vissuto in questa giornata si sia trasformato da sogno in realtà.”

Tiziano Busca

Intervista di Andrea Aromatico a Massimo Agostini - Nel Nome della Dea

Sassocorvaro 2016
Le domande rivolte da Andrea Aromatico a Massimo Agostini hanno avuto lo scopo di evidenziare i tratti salienti dei temi affrontati nel libro:

Primi fra tutti l'Eros, elemento ripreso spesso all'interno dello scenario culturale di Agostini, nel testo è uno degli aspetti maggiormente sviscerati; Aromatico ha proprio voluto che l'autore ci aiutasse a capire il ruolo dell'Eros all'interno di quel percorso iniziatico volto alla Conoscenza, in quanto parte di quell'energia caratteristica del sentire umano.

L'Uomo, per sua natura,” ci spiega l'autore, “ha esperienza dell'Eros inteso come quel sentimento che se sperimentato ha il compito di elevare. Se prendiamo ad esempio all'interno degli insegnamenti della Cabala l'albero Sefirotico, notiamo proprio che abbiamo nella parte inferiore Venere che è la Sofia Inferiore, diversa da Binah che è invece la Sofia Superiore, e dall'altra parte contrapposta a Venere abbiamo l'Intelletto Intuitivo che è quello che interagisce.
L'unione di questi due estremi, o due opposti se vogliamo, è ciò che permette all'Uomo di elevarsi. L'Eros appunto acquista, in questo contesto, la caratteristica di quel sentimento che ti fa vibrare il cuore ma che allo stesso tempo permette all'intelletto di intuire cosa c'è in quella vibrazione. Ecco che quindi l'Eros diventa l'elemento attraverso cui si uniscono gli opposti, questo a mio avviso è la caratteristica fondante di ogni realizzazione. Un unione che deve essere armonica, una armonia che ci viene insegnata dalla natura. Il compito dell'Uomo è quello di permettere e lavorare affinché si compia l'armonia tra i propri desideri e l'ispirazione divina. E se questa ispirazione viene interiorizzata attraverso una propria comprensione allora è possibile quell'armonia che permette all'Uomo una vibrazione simile a quella divina. Questa azione osmotica tra l'umano propriamente umano e il divino attraverso l'Eros permette quindi quel processo di consapevolezza il cui effetto non può che essere una perfetta unione tra interno ed esterno, tra il mondo materiale e quello spirituale, o più in generale quell'unione tra gli opposti.

All'interno di questo discorso in cui stiamo volutamente usando determinati termini e non altri è scontato che quando parliamo di vibrazione ed energie dobbiamo sottolineare che non possono esistere energie o vibrazioni positive o negative tout court, questo è molto importante. L'opposizione deve sempre essere letta all'interno della relazione dicotomica e mai come valore assoluto”.

Un altro tema è stato saggiamente evidenziato Andrea Aromatico prendendo spunto dal libro di Agostini che è il tema della Magia, anche attraverso la figura di Simon Mago che secondo alcuni testi potrebbe aver avuto un ruolo in tutta la cerimonia del supplizio del Cristo. Ma lasciamoci trasportare dalle parole dell'autore:

Il tema della Magia è un tema estremamente interessante, ma anche qui dobbiamo fare attenzione perché questo termine nel nostro contesto identifica qualcosa di diverso rispetto a quello di cui parlo nel libro. Il Mago non è l'illusionista o il cartomante televisivo a cui siamo abituati a pensare; il Maghi erano personaggi che avevano delle conoscenze che potremmo definire “Alchemiche” , sicuramente mediche e farmaceutiche molto evolute. Era sicuramente una magia legata al sacerdozio, tanto è vero che i sacerdoti dell'antico Egitto erano sacerdoti-maghi, perché sapevano interagire con le energie della natura e sapevano governare quelle stesse energie e sopratutto sapevano, attraverso lo studio di testi, elaborare unguenti che potevano, come nel caso del ruolo di Simon Mago, dare uno stato di Morte Apparente; tanto che quel supplizio potrebbe essere stato un supplizio iniziatico, volto a raggiungere il vero estremo che è la Morte per conoscere quello che è la via della morte il cui scopo è solo la rinascita, la resurrezione, che richiama la rinascita intesa come nel mito di Osiride; risorgere al fine di generare una nuova vita”.


La magia è quindi l’arte di modificare la realtà, ma il mago, per operare, deve anche essere un profondo conoscitore della natura, dei suoi ritmi, e dei suoi segreti. E' altrettanto vero che la natura è il prodotto di Dio, e quindi, per essere in armonia con la natura, occorre essere in armonia con Dio e con il divino. In che modo esserlo Massimo Agostini ce lo ha spiegato prima.

IV Compleanno del Clan Sinclair Italia alla Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro


Una ulteriore pietra miliare è stata posta nella storia di una Associazione Culturale giovane in Italia ma che si è già affermata come protagonista sul palcoscenico italiano. Sto parlando del Clan Sinclair Italia, Associazione Culturale di diretta derivazione da quel colosso che è il Clan Sinclair Scozia che ha sede a Wick, nella contea di Caithness, nel nord della Scozia.

Il Clan Italia ha il 28 maggio scorso festeggiato il suo IV anno di attività, quattro anni vissuti intensamente e costellati di successi sempre più importanti che rendono onore alle figure che in questi anni si sono spese per portare avanti il desiderio di Ian Sinclair, l'archivista e storico del Clan Scozia, di estendere, al di fuori dei confini Scozzesi, la storia e le tradizioni legate alla sua famiglia.

Per festeggiare questo IV compleanno è stata scelta una location particolare: la Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro e si è scelto di presentare il primo libro della collana Sinclair delle edizioni Tipheret del socio Mauro Bonanno: Nel Nome della Dea – sulle tracce dell'Antica Religione del Vice Presidente Massimo Agostini.


La presentazione ha visto come protagonisti Fabio Filippetti, amico con il quale ci accomuna l'interesse per la simbologia e l'esoterismo; ovviamente l'autore che non ha bisogno di presentazioni il cui pensiero è stato magistralmente introdotto alla folta platea da Andrea Aromatico, socio del clan e studioso appassionato, e sopratutto si è svolta alla presenza della famiglia Sinclair che ci segue e ci supporta in questo percorso.
Non è mancato il messaggio di Malcom Caithness, Chief del Clan Sinclair che ci è stato amorevolmente recapitato da Joan Burton.

Come di consueto i festeggiamenti sono proseguiti a tavola, momento importante di socializzazione e scambio di idee.
Ma vediamo nello specifico che cosa ha caratterizzato questa giornata intensa vissuta all'insegna della cultura e dell'amicizia.

Il mito evocativo del percorso iniziatico

Giovedì 16 giugno presso la casa massonica di Imperia il Capitolo Armonia n.16 dell'Ordine delle Stelle d'Oriente ospiterà Massimo Agostini che presenterà, anche in occasione dell'uscita del suo libro per le edizioni Tipheret, un lavoro sul mito evocativo del percorso iniziatico. «Una nuova sinergia  di fratellanza tra lunare e solare», dicono la Worthy Matron Manuela Zulberti, e il Worth Patron Flavio Franco. L'incontro inizierà alle 21.00 e sarà aperto anche ai profani.

venerdì 10 giugno 2016

In Viaggio tra le pietre alla ricerca dell'Anima – di Tiziano Busca

La Pietra è la memoria dell'Uomo, testimone, depositaria e custode di questa memoria sin dalla notte dei tempi.
Sin dal principio, l'Uomo stesso l'ha utilizzata come interfaccia mediatica a cui affidare le esperienze derivanti dal contatto con un mondo che egli osservava con stupore, nella speranza che venissero così preservate dall'oblio.
Alla Pietra ha affidato nel corso dei secoli i suoi pensieri, le sue emozioni e le sue scoperte. Essa è da sempre compagna fedele e testimone di questo cammino di Conoscenza che è la storia dell'essere umano nella sua evoluzione attraverso i secoli. La Pietra esisteva prima della comparsa dell’uomo e a lui sopravviverà perché elemento del Mondo.
E' il significato del lascito generazionale. E' il significato della consegna del testimone e dell'apporto di tante individualità in modo che il lavoro sia un lavoro di tutti anche se firmato da ognuno.
Ad essa, attraverso un universo di simboli, l’Uomo ha affidato anche le sue speranze, i suoi dubbi e i suoi sogni, affinché la stessa Pietra potesse comunicarle a quegli individui che avrebbero popolato un diverso Spazio/Tempo.
Ma quella luce di cui risplende la Conoscenza è l’evidenza della memoria che rimane suggellata nella Pietra fino al momento in cui viene estratta da chi la scolpisce sapientemente.
Per i più quella Conoscenza è Perduta ma per pochi essa è solo Dimenticata. Silente nell'attesa di chi sappia scolpirla resta la Pietra, per liberare e portare alla luce il segreto che custodisce; che è un segreto semplice ma importante, è il segreto dell'Anima il Principio immateriale della vita dell'Uomo partecipe del Divino.


Tiziano Busca a Bezier

Il nostro Mauro Cascio sul giornale di Latina




I ringraziamenti del Rotary Club al Clan Sinclair Italia


giovedì 9 giugno 2016

Una riflessione dal Vangelo di Maria Maddalena - di Daniele Caselle


"Io non posseggo nulla, sono lo spirito del viaggio, l'anima di ogni ricerca. Non c'è nulla di velato che non debba essere svelato, niente di nascosto che non debba essere riconosciuto. Sono la sorgente, il profumo, l'intelletto d'amore." 

Tiziano Busca: «Siamo la Massoneria che vuol fare sognare» presentazione a Pesaro - di Mauro Cascio

Si è svolta a Pesaro la presentazione del libro di Tiziano Busca, «Rito di York. Storia e metastoria» (Tipheret). Marco Rocchi, introducendo i lavori, ha ricordato il ruolo della Massoneria, il suo grande compito spirituale, che è quello della ricerca di senso al di fuori dai dogmi religiosi, il suo importante contributo nella storia. E la Massoneria, ha detto, ha tante anime, fra cui quella del Rito di York, il più diffuso rito di 'perfezionamento' nel mondo.
«Questo è un libro importante», ha aggiunto Mauro Cascio, «perché combatte una tendenza sempre più marcata a intendere la Massoneria come un'associazione di volontariato, in cui il cuore della Massoneria, cioè la ricerca iniziatica, è sempre relegata alla periferia della considerazione. Tiziano Busca invece chiarisce i termini della partita: dice cosa il lavoro di Loggia fa e cosa non fa. Ci racconta il ruolo dei Capitoli, dei Concili, delle Commende, che sono intimamente connessi nella sublimazione del lavoro spirituale. Se io mi sono soffermato spesso, nei miei scritti, nella ricostruzione della Massoneria del passato, per raccontare come era, devo riconoscere che rimango intrappolato in operazioni archeologiche, fredde, morte. Tiziano, che oltre ad essere l'autore di questo libro è anche il Sommo Sacerdote del Rito, è invece pensiero in atto, è vita, è la Massoneria dell'oggi che può diventare la Massoneria del futuro».
«E dopo che il filosofo ha parlato di Dio, toccherebbe allo psicologo parlare dell'Io», ha scherzato Marco Colombo. Il processo di individuazione del resto è così simile al lavoro che l'iniziato fa su di sé. Perché il lavoro 'in re' nelle cose, rinvia analogicamente, sempre, a un lavoro di introspezione e di sgrossamento della pietra.
Tiziano Busca non si aspettava l'accoglienza che sta avendo questo volume, tutte esaurite le copie dei primi due appuntamenti di Rimini, bene anche a Torino, al Salone del Libro. «Sono contento perché c'è interesse. Dobbiamo essere noi a presentarci, a farci conoscere, con la nostra storia, la nostra eredità». Perché esiste una sola Massoneria, che è quella della nobiltà del pensiero e del viaggio delle culture. Ci sono state troppe pietre d'inciampo nei nostri sentieri ed è ora di far capire che noi siamo il cammino e la meta, non siamo gli incidenti. Siamo la Massoneria che vuol fare sognare, non le tante deviazioni che non trovano sonno.

Regalo del Presidente Tiziano Busca


In occasione del IV compleanno del Clan Sinclair Italia, il Presidente Tiziano Busca ha regalato al Clan il labaro. Esso trae origine dall' insegna militare romana, che veniva utilizzata solo quando l'imperatore si trovava con l'esercito. Era costituito da un drappo quadrato, color porpora e con una frangia d'oro, attaccato a una lancia o a una lunga picca dorata per mezzo di una piccola asta trasversale. Oggi la parola labaro indica qualunque insegna, di ente o associazione. Regalo che ha una valenza simbolica molto forte, oltre alla sua utilità pratica. Infatti, l'augurio del Presidente Busca a tutto il Clan Italia è quello di continuare il lavoro che fin qui si è fatto sulle strade della Conoscenza. 

San Bernardo di Chiaravalle e l’Ordine del Tempio: affinità tra i monaci Cistercensi ed i Cavalieri Templari - Di Fr. Hildebran


Conoscere la STORIA è conoscere noi stessi, la nostra vita odierna.
San Bernardo da Clairvaux, dottore della Chiesa, grande immagine dell’epoca medioevale, fu il fondatore dell’Ordine Cistercense e fortissimo sostenitore dei Cavalieri del Tempio. Abbracciò e diede nuova immagine alla regola Benedettina, dove lo “hora et labora”, erano fondamento di perfetta armonia tra i monaci ed il Creato tutto, portando questo messaggio anche ai potenti del momento. Non piu’ una Chiesa di pochi eletti, ricca di orpelli e ricchezze, dove la politica ed il nepotismo sono la “REGOLA”, ma una Chiesa conciliante con la vera vita sociale di quest’epoca, fatta quindi per gli “umili per gli umili!”.

Ed è in questa sua visione e modo di vita, che sostiene ed accomuna ai suoi monaci, i Pauperes Milites, monaci guerrieri, che rimanendo difensori in terra santa, dei luoghi ove ha vissuto Cristo, divengono anche uomini di fede, a protezione ed aiuto dei pellegrini che si recano in Terrasanta.

Non solo soldati, Cavalieri, ma anche Monaci, con tutti gli obblighi di carità, castità, fratellenza ed umiltà che comporta questa qualifica. Come i monaci Cistercensi, bonificano i territori da loro occupati, creando canali di irrigazione, sfruttando la forza dell’acqua per costruire molini, frantoi ed altre macchine idrauliche, coltivando i terreni bonificati, a verdura e frutta, per uso proprio o come merce di scambio, così i Cavalieri del Tempio, riescono ad inserirsi in un tessuto sociale ben diverso della loro patria. Ed offrono anche protezione alle genti originarie, o che vivono in Terrasanta.

Ecco quindi nascere sotto la guida dei Templari, fortezze, castelli e borghi, dotati di quell’ingegnieria che crea un nuovo stile nell’architettura, specie quella fortificata. Così come i Monaci Cistercensi hanno creato lo stile denominato “gotico cistercense”, creando nuovi movimenti architettonici nelle abbazie, costruendo intorno ad esse, luoghi specifici, fatti per i comuni momenti di preghiera, come locali e costruzioni preposti per la cura della persona, infermerie, spezierie, ospedali e luoghi di risanamento, cosi’ l’Ordine del Tempio riparte nelle fortezze gli stessi spazi di accoglienza, sia per i monaci militari, sia per i pellegrini in transito che raggiungono Gerusalemme.Veri rifugi sia per il corpo che per lo spirito, speculari a quanto edificato dai Cistercensi in Europa.

A mio parere, sembra che siano gli stessi ingegnieri ed architetti, muratori e cavapietre, maestri lapicidei e costruttori delle macchine che occorrono a costruire grandi edifici, ma che si possono modificare anche in macchina da guerra.Quasi che un messaggio, un modo di fare e lavorare, sia passato in continuo tra queste due realtà monastiche. Uno scambio di idee e progetti, per portare la società tutta ad un miglioramento costante,per il bene di tutti, per la collettività. Tutto sempre piu’ a misura di “UOMO”, dove si privilegia proprio l’uomo con tutte le sue debolezze, ma anche con tutta la sua nobiltà.

Un modo di vita che ritroviamo sia in Terrasanta che in Europa, portata dall’affinità che lega i due Ordini, e che ha identici scopi. Pregare, che significa essere gruppo, essere un insieme di Fratelli, un corpo unico, formato da uomini che abbandonano una vita prettamente egoistica e materiale. Lavorare per loro stessi, ma anche per gli altri, apportando un miglioramento dello stato naturale delle cose, del Creato, un miglioramento che si riflette sul singolo, personale, e di riflesso per tutta la collettività.

Nel rispetto del Creato e dell’Uomo, nascono luoghi edificati per difendere e proteggere, in Europa, dove le abbazie, sono edifici complessi che formano borghi autosufficienti, come in Terrasanta, dove i Cavalieri del Tempio, ergono castelli, borghi e città fortificate, migliorando quanto già esisteva. Un grandioso sforzo architettonico ed edificativo accomuna i monaci Cistercensi e i Templari!

Ed è un movimento che investe globalmente tutto il mondo occidentale e il vicino oriente, che riscopre le antiche regole di costruzione, gelosamente conservate da gruppi di persone preposti alla cura di queste, non divulgate a tutti, in quanto preziose e destinate a chi solo abbia l’amore di custodirle, e di studiare nuovi metodi innovativi ed applicazioni nel campo delle costruzioni.

E’ un vero rifiorire dell’architettura, dove chi ci lavora sa che ne rimarra’ traccia indelebile nel tempo. Monaci Cistercensi e Cavalieri Templari, retti da un unico pensiero, tracciano, ed iniziano così una strada che porterà il mondo occidentale a quel momento storico, architettonico e culturale, che sarà il Rinascimento.

Un idea ulteriore accomuna questi due Ordini. Il rispetto per tutto il Creato.Ed essi si prodigano per abbellire e rispettare quanto li circonda ritornando a quanto voleva e predicava San Bernardo! Ritorniamo a questo splendido uomo. Bernardo sceglie con cura i luoghi dove erigere le sue abbazie, che sono sempre ben servite di corsi o sorgenti d’acqua, posti solitari, boscosi, luoghi che portano pace allo spirito e raccoglimento, ma che impegnano anche nella vita attiva di tutti i giorni i suoi monaci.Sembra un sacerdote dell’Antica religione, Bernardo, a mio parere un Druido, dove il rapporto del Creato è fondamento di vita e pensiero, non lasciando nulla al caso. Egli esalta la Spiritualità Cistercense, che, se supportata dal lavoro fisico, porta la giusta Armonia.Nello stesso tempo il Lavoro, porta il benessere nella vita di tutti i giorni, copre i fabbisogni naturali e corporali.

Cosi’ unendo Spiritualità e Lavoro, riesce a riunire sotto un unico modo d’agire, i monaci Cistercensi ed i Templari, dettandone non solo le regole, ma esaltando le loro gesta. Dall’umile monaco che raccoglie i frutti della terra da lui lavorata, al Templare che difende la Fede con le armi e con il suo corpo.Templari posti a difesa, come sempre, alla protezione degli umili, dei pellegrini, ed a tutti coloro che non sono preparati all’arte della guerra.
Bernardo, nei suoi scritti, giustificherà che i Templari potranno togliere la vita agli uomini definiti “malvagi”,e non sarà piu’ omicidio, bensì “malicidio”, ed ovunque compaia e prolifichi il male, questo deve essere annientato.Donerà così due spade all’ Ordine del Tempio, la prima reale per proteggere e proteggersi dalle offese del nemico, la seconda spirituale, una spada per difendere il personale spirito, la propria parte piu’ intima e profonda, dall’attacco che il Male puo’ sempre portare, quel nemico invisibile che puo’ trovare spazio per colpire la mente ed il cuore.

E similitudini pure nei colori. Il Bianco, il Nero. Il vestito bianco e la pazienza nera dei Cistercensi; gli stessi colori che identificano l’Ordine del Tempio, nelle loro vesti, perfino nelle coperte o lenzuola dove vanno a riposare, un lenzuolo dove giacere di colore bianco, un lenzuolo di colore nero per coprirsi.
Lo stendardo da battaglia, le vesti degli aiutanti, degli scudieri, dei sergenti Templari: l’abito bianco la sopraveste nera.

Un ulteriore similitudine è la venerazione, che accomuna ambedue gli Ordini, allaVergine Maria. San Bernardo la elegge a Luce del suo pensiero e della sua vita, da portare come esempio e conforto a tutti. Una rivalutazione dell’eterno Femminino? L’Alma Mater?
Come torna prepotente il Sacerdote dell’Antica Religione! Certamente per Bernardo da Clairvaux la VERGINE è la Madre di tutto e di tutti. Ecco, a mio parere, la mai dimenticata Iside, raffigurata già nelle figurazioni preistoriche come l’inizio del tutto, colei che dà la vita, che detiene il potere della vita: la donna nella sua bellezza, la femmina che accudisce ai suoi figli, ma anche che governa con la sua Saggezza la vita del Clan.
Un omaggio alla Donna, che nel parlato medioevale diventerà Madonna, Milady. Un omaggio al potere che dà la vita, che dà amore e protezione ai suoi figli, ai suoi compagni, custodito dalla donna, che per i Cavalieri del Tempio, diviene idealizzazione dell’amore puro cavallaresco, a cui tutto si cede, in modo casto, fino ad arrivare a donare la vita stessa. Come la abbazie Cistercensi sono sempre dedicate a Maria, tutte le Chiese ed i Templi e le varie costruzioni Templari portano il simbolo della Vergine, e pure nei sigilli compaiono le iniziali di Maria. Maria, la Vergine, colei che crea la vita, colei che da vita al Cristo, che cura e curerà i suoi figli nella vita di tutti i giorni, e li accoglierà con sé quando la vita cesserà. Ancora oggi i monaci Cistercensi alla fine dei salmi cantano in onore di Maria l’ultima preghiera, mantenendo viva una fede ed un fortissimo amore voluto da San Bernardo.

Così come i Templari, negli ultimi istanti della loro esistenza terrena, invocavano il suo nome, come aiuto e come prece per il loro passaggio ad una nuova vita, libera dalle miserie umane. Un continuo connubio lega questi monaci; monaci di pace e monaci di guerra, monaci costruttori, che vivono un esperienza reale di vita, fatta di fatica e sacrifici, dove tutto è convogliato per il bene della collettività, dove la fratellanza supera la consanguineità e trova quella solidarietà di gruppo e di intenti, per giungere a formare un mondo migliore.

Noi facciamo parte del Creato, donatoci dall’Essenza Divina. La nostra vita deve essere formata da questo pensiero, a mio parere, trovando il rispetto, per gli altri, ma anche per noi stessi. Dobbiamo far sì che l’alchimia del nostro vivere quotidiano diventi Alchimia di Spirito, una vera trasmutazione interna che puo’ portare solo, con continua ricerca, alla sublimazione della nostra essenza, avvicinando il nostro essere, il nostro cuore a chi ci ha dato vita ed intelletto, a chi ci ha donato questo intero Creato, e con la nostra anima ed il nostro cuore, Onorare con sommo rispetto questo grande dono. Piu’ ci avviciniamo alla Luce, piu’ riusciremo a capire la nostra funzione in questa vita, capiremo quanto è importante il confronto ed il non giudicare gli altri esseri viventi e rispetteremo così il nostro Stato d’essere
Fr. Hildebrand